Sono trascorsi 50 anni dalla nascita della Regione Umbria e si vuole ricordare l’anniversario con queste brevi note. Le principali vicende normative che, tra le altre, hanno portato al concreto funzionamento delle Regioni, sulla base di quanto era previsto dal titolo V della Costituzione della Repubblica italiana, si possono far risalire alla legge n. 62 del 10 febbraio 1953 relativa alla “Costituzione e funzionamento degli organi regionali”, alla legge 108 del 17 febbraio 1968 che fissò le norme per l’elezione del consiglio regionale delle regioni a statuto ordinario e alla legge n. 281 del 16 maggio 1970 che stabilì provvedimenti finanziari per l’attuazione delle regioni a statuto ordinario, predisponendo i mezzi necessari al loro funzionamento e che, nel contempo, costituì il demanio e il patrimonio delle regioni stesse. Il Governo, nel gennaio 1972, in applicazione della delega legislativa conferitagli dalla citata legge 281 del 1970, emanò decreti di trasferimento dallo Stato alle regioni delle funzioni relativamente alle materie previste e fissate dall’art. 117 della Costituzione; le regioni iniziarono l’esercizio delle funzioni ad esse attribuite a partire dal 1 aprile 1972 in forza del decreto legislativo n. 1121 del 28 dicembre 1971.
Le elezioni del primo Consiglio regionale si svolsero il 7 giugno 1970 e il presidente fu Fabio Fiorelli; la sua prima riunione si tenne il 20 luglio 1970 nella Sala dei Notari di Palazzo dei Priori di Perugia; il Consiglio si riunì ancora il 28 e 29 luglio per eleggere la Giunta regionale il cui primo presidente fu Pietro Conti.
Fabio Fiorelli nel suo discorso di insediamento del primo Consiglio regionale evidenziava che “L’Assemblea regionale non è un piccolo Parlamento, né un grande Comune, né una grande Provincia. È invece qualcosa di diverso dalle istituzioni esistenti, e questa diversità la dovremo individuare, creare tutti insieme, in modo da evitare sbagli e ripetizioni di vecchi mali; per questo dovremo inventare insieme nuovi modi di agire per procedere con concretezza e con efficienza”.
Ogni regione, come prevede la Costituzione all’art. 123, “ha uno statuto che, in armonia con la Costituzione, ne determina la forma di governo e i princìpi fondamentali di organizzazione e funzionamento. Lo statuto regola l'esercizio del diritto di iniziativa e del referendum su leggi e provvedimenti amministrativi della Regione e la pubblicazione delle leggi e dei regolamenti regionali”. Lo statuto umbro venne redatto, nei primi 120 giorni di vita del Consiglio, dalla “Commissione per lo statuto”, nominata dal Consiglio regionale, e, il 22 maggio 1971 il Presidente della Repubblica, Giuseppe Saragat, promulgò la legge n. 344 relativa allo statuto stesso. Per le vicende relative alla Statuto della Regione, alle sue nuove formulazioni e modifiche si può consultare il sito della Assemblea legislativa Regione Umbria.
L’articolazione territoriale prevista dallo statuto dispone che “La Regione è costituita dai Comuni dell'Umbria e dalle Province di Perugia e Terni. La città di Perugia è capoluogo della Regione. La Regione ha un proprio gonfalone, una bandiera ed uno stemma, raffiguranti in sintesi grafica i tre Ceri di Gubbio”. Sono organi necessari della Regione Umbria il Consiglio regionale oggi Assemblea legislativa, il Presidente della Giunta, la Giunta e, per l’esercizio delle funzioni loro attribuite dallo Statuto e dalle leggi, il Presidente e l’Ufficio di Presidenza dell'Assemblea legislativa.
“La Regione assume come valori fondamentali della propria identità, da trasmettere alle future generazioni:
-la cultura della pace, della non violenza e il rispetto dei diritti umani;
-la cultura dell'accoglienza, della coesione sociale, delle differenze;
-la cultura della legalità e il contrasto alla criminalità organizzata e alle mafie;
-l'integrazione e la cooperazione tra i popoli;
-la vocazione europeista;
-il pluralismo culturale ed economico;
-la qualità del proprio ambiente;
-il patrimonio spirituale, fondato sulla storia civile e religiosa dell'Umbria”.
I principi programmatici previsti nello statuto riguardano: Pace; Uguaglianza; Tutela dei consumatori; Parità, Umbri all’estero e immigrazione; Famiglia. Forme di convivenza; Integrazione e interazione regionale; Ambiente, cultura e turismo; Risorse naturali; Mobilità e comunicazione; Diritto alla salute; Istruzione e formazione; Lavoro e occupazione; Sussidiarietà; Autonomie funzionali, Programmazione; Concertazione. La partecipazione è attuata con Istituti di partecipazione; Informazione e comunicazione; Referendum; Referendum consultivo; Referendum abrogativo; Integrazione europea e rapporti con l’estero.
Per ulteriori notizie in merito alla Regione Umbria si può consultare lo Statuto nel sito della Assemblea legislativa Regione Umbria.
La complessa e poliedrica attività esercitata dal Consiglio regionale poi Assemblea legislativa è documentata nel suo consistente archivio le cui carte sono state censite secondo un progetto, redatto in accordo tra la Regione Umbria - Assemblea legislativa, la Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria e delle Marche e l’Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea di Perugia, che prevedeva la ricognizione e descrizione della produzione documentaria al fine di redigere uno strumento, di questo notevole patrimonio archivistico, utile allo studio delle attività dell’Ente.
Per ogni legislatura, dalla prima alla nona, è stata censita la documentazione afferente a molteplici serie archivistiche tra cui si citano: Deliberazioni del Consiglio regionale, Rubriche delle deliberazioni del Consiglio regionale, Atti amministrativi del Consiglio regionale, Verbali dell’Ufficio di presidenza già “Resoconti delle riunioni”, Deliberazioni dell’Ufficio di Presidenza, Protocolli e Carteggio amministrativo.
La Soprintendenza archivistica per l’Umbria con la Regione Umbria. Consiglio regionale ha pubblicato, nel 2009, nella propria collana Segni di civiltà un volume dedicato a L’archivio di Fabio Fiorelli 1944-1988. Inventario del fondo e catalogo delle opere a stampa; inoltre, nel 2012, nella collana Scaffali senza polvere, è stato pubblicato, sempre della Soprintendenza archivistica per l’Umbria, in collaborazione con Regione Umbria e Agenzia Umbria Ricerche, un volume che riporta gli inventari degli Archivi del Centro regionale per il piano di sviluppo economico dell’Umbria (1960-1972) e del Centro regionale umbro di ricerche economiche e sociali (1972-1985); sono enti che hanno grandemente contribuito allo sviluppo e alla crescita della Regione Umbria.